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  • Immagine del redattoreMoreno Marchetti

INVICTUS GAMES


Gli Invictus Games sono un evento sportivo che prevede la competizione tra veterani di guerra che hanno contratto disabilità permanenti in servizio o per causa di servizio in diverse discipline sportive.

Il nome ha origine da Invictus, aggettivo latino che significa non vinto, invincibile ed indomito e dalla poesia Invictus di William Ernest Henley.

L’idea è nata nel 2014, proprio dal principe Harry che ha creato questo evento e ha scelto il nome “invictus”, ossia invincibile. L’ispirazione è venuta vedendo i Warrior Games, che si svolgono da anni tra le varie forze armate negli Stati Uniti.

Harry ha poi pensato di aprirli a tutto il mondo e ha creato la Fondazione Invictus Games di cui è anche presidente.

Al lancio dell'evento il principe ha dichiarato che i giochi: "possono testimoniare il potere dello sport nell'ispirare il recupero, supportare la riabilitazione e dimostrare che esiste vita oltre la disabilità".


Io personalmente ho partecipato a 3 edizioni degli Invictus, e per me ogni edizione è stata un turbinio di emozioni e esperienze in cui ho maturato la consapevolezza di ciò che sono e di ciò che posso essere, grazie anche all'amicizia e ai legami che si creano all'interno dell'evento Invictus.

Erroneamente si pensa a paragonare gli INVICTUS GAMES ad eventi tipo Olimpiadi o Mondiali, ma per quanto possano esser simili da un punto di vista organizzativo, di certo cambia moltissimo sotto l'aspetto agonistico, dove si esiste il volersi confrontare, il voler competere, perche parliamoci chiaro, siamo soldati e la sconfitta non è nel nostro DNA, ma come soldati, l'agonismo perde di importanza di fronte al cameratismo, di fronte agli altri "fratelli" che competono insieme a noi, esiste un forte senso di rispetto reciproco, talmente forte che alcune volte il primato, le medaglie, la vittoria passano in secondo piano se c'e bisogno di aiutare un "avversario" in difficoltà. Non è solo agonismo ma è il rispetto e la voglia di rivalsa sulla disabilità a prevalere.

LO SPORT COME RIABILITAZIONE, gli INVICTUS GAMES rappresentano al 100% questo motto!




INVICTUS


Dal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo da un estremo all'altro, Ringrazio qualunque dio ci sia Per la mia anima invincibile. Nella stretta morsa delle avversità Non mi sono tirato indietro né ho gridato. Sotto i colpi avversi della sorte Il mio capo sanguina, ma non si china. Oltre questo luogo di rabbia e lacrime Incombe solo l'orrore della fine. Eppure la minaccia degli anni Mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto stretta sia la porta, Quanto impietosa sia la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima.




versione originale


Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever gods may be For my unconquerable soul. In the fell clutch of circumstance I have not winced nor cried aloud. Under the bludgeonings of chance My head is bloody, but unbowed. Beyond this place of wrath and tears Looms but the Horror of the shade, And yet the menace of the years Finds and shall find me unafraid. It matters not how strait the gate, How charged with punishments the scroll, I am the master of my fate: I am the captain of my soul.

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